Perù

Gringo Tour – 28 Maggio – 21 Giugno 2021

Questo è stato un viaggio familiare. Nostra figlia ha cominciato a sognare il Perù e il Machu Picchu da quando era bambina e passava ore davanti alla televisione guardando incantata la serie di cartoni animati “Esteban e le misteriose città d’oro“.

Lima

Partiamo la mattina prestissimo dall’aeroporto di Montréal, siamo carichi dei tre zaini, le due bici ed il bagaglio a mano.

Aeroporto di Montréal, destinazione Perù

A Città del Messico l’aereo per Lima è annunciato in ritardo, ma ci fanno mettere in coda tre quarti d’ora prima, poi aspettiamo con l’aereo in sosta, poi ancora con l’aereo in coda. Il mio posto è strettissimo ed in più il manzo maleducato davanti a me continua a spingersi indietro. Unica consolazione, il cibo a bordo è commestibile.
Arriviamo a Lima a mezzanotte, immigrazione velocissima, bagaglio arrivato, il nostro taxi è fuori da aspettarci. Mezz’ora per arrivare in albergo e a nanna alle 2:30.
Dopo colazione prepariamo gli zaini, portiamo le bici nel garage dell’hotel e partiamo per una prima visita della città. Oggi è previsto il solito acquisto di una SIM card per il cellulare, più qualche golosità. Mangiamo al ristorante El Gran Combo Taberna Permana 91/S. Con un duo marino chebice y cichacharon, aroz un’acqua e una birra, ottimo cibo e personale simpatico in un ristorantino piccolissimo.

Parque del Amor

Sulla falaise, bellissimo panorama sull’oceano, pieno di gente, famiglie, coppiette e parapendii poco lontano.

Parapendii a Miraflores

Torniamo lungo la passeggiata, al di là del ponte, poi ci dirigiamo verso l’hotel passando per un centro di chioschi alimentari cenando al ristorante Mercado 28. Avevamo sentito che Lima fosse una brutta e pericolosa città, noi abbiamo invece un’opinione diversa, è una metropoli con quartieri molto belli, altri carini e altri da evitare, ma nell’insieme abbiamo un’impressione positiva e ci siamo sempre sentiti in sicurezza.

Cusco

Altra sveglia ad ore ignobili, taxi aeroporto e volo low cost della Viva Air per Cusco, taxi all’hotel Home Garden. L’hotel è molto carino e piccolo, nella parte alta della città e fuori dalle vie super turistiche. In pochi minuti scendiamo a piedi verso il centro a Plaza de Armas, passiamo in agenzia a pagare il saldo per il trekking del Salkantay di dopodomani e vagabondiamo fino alla Porta del Sol.

Verso la porta del Sol

Saliamo oltre l’albergo per un ristorante locale che però è già chiuso, fare tutto quel dislivello ad oltre tremila metri ed arrivando dal mare, non è cosa semplice, comunque dobbiamo ritornare sui nostri passi e cercare un altro posto per cenare.
La mattina successiva il tempo è variabile. Facendo colazione nel giardino dell’hotel, conosciamo Primoz, uno sloveno che viaggia da solo; si parla di viaggi e gli chiediamo informazioni sulle Rainbow Mountains da lui visitate qualche giorno prima.

Sacsayhuaman
Cusco da Sacsayhuaman

La nostra prima meta durante la permanenza a Cusco è un giro sopra la città a Sacsayhuaman, torniamo in albergo, altro giro. Sono le 18 ed abbiamo la riunione all’agenzia Salkantay Trekking per conoscere la guida e ricevere le istruzioni per il giorno successivo. Ci viene consegnata una borsa, dei copri-zaino, e ci dicono che ci porteranno 5 kg.

Cusco – Plaza de Armas
Soraypampa

Finalmente si parte per il trekking verso Machu Picchu. Saranno quattro giorni a piedi ed il quinto entreremo nelle rovine. Noi abbiamo acquistato un pacchetto con l’agenzia Salkantay Trekking di Cusco (https://www.salkantaytrekking.com/). Un eccellente servizio per un gringo che non vuole preoccuparsi di nulla.
Partenza alle 4 del mattino da Cusco, gruppo internazionale dai 19 ai 62 anni con 4 svizzeri, 2 americani, 1 libano-canadese -parigina e 3 italo-canadesi.

Salendo lungo la valle della prima tappa verso Soraypampa

Cominciamo a camminare in 2-3 ore siamo al sito degli Sky-camp. Tappa non lunga, ma molte soste con la guida che ci parla della storia peruviana. Freddy ha una conoscenza incredibile della cultura Inca e Quechua che ci trasmette con passione e che tutti ascoltiamo incantati.

Il lago Humantay (4200 m)

Pranzo esageratamente abbondante, siesta e poi salita al lago Humantay (4200m). Saliamo abbastanza bene sul sentiero molto ripido, malgrado il fiatone, il panorama sarebbe fantastico, ma il cielo è coperto e le vette circostanti sono in mezzo alle nuvole. Discesa e nel pomeriggio alle 17 merenda con caffè, tè, pop corn e biscotti, cena subito dopo ancora abbondante, sempre troppo. Presentazione dello chef, sous-chef e conducente cavalli che ci seguiranno durante il giro.

Cena nella cupola ristorante del primo campo
Prima di andare a dormire una piccola schiarita ci permette di ammirare il Nevado Salcantay (6.271 m)

Chaullay

Spiegazioni di pre-partenza
Salendo verso il passo
Quasi in cima al passo
Le pendici del Nevado Salcantay

Di notte c’è una bella stellata che possiamo ammirare sdraiati sui letti delle nostre camere-cupole di vetro, ma purtroppo la mattina ripartiamo con il cielo coperto. La salita al passo non è faticosa, si cammina per circa 3 ore. Al passo Salkantay (4.600 m) il cielo è coperto e c’è molto vento, purtroppo anche qui non vediamo nulla.

E finalmente il passo Salcantay

Sosta con spiegazioni e preghiera quechua della nostra guida Freddy, poi si comincia a scendere per 1.800 m di dislivello fino a Chaullay.

La discesa a Chaullay

Pranzo a Wayracmachay, poi ancora giù fino alla destinazione finale. Ogni tanto piove, poi smette, poi ricomincia.

A Manuela si apre uno scarpone che getteremo al campeggio e così sarà obbligata a continuare con le sole scarpe da ginnastica. Solita cena abbondante ed io comincio ad avere la nausea, probabilmente non ho digerito bene il pasto precedente, troppe spezie e salsine per i miei gusti.

Sahuayaco

Camminata lungo la strada sterrata per evitare il sentiero dall’altra parte della valle considerato pericoloso dopo due giorni di pioggia. Guardandolo da lontano non è niente di speciale dal punto di vista panoramico e ci sono molti su e giù inutili, la vista è la stessa da questa parte della valle talmente è stretta.

Il sentiero verso Sahuayaco

Cielo coperto e temperatura fresca, meglio così per le zanzare che qui abbondano. Tutta la camminata la faccio con la nausea e salto il pasto facendomi una bella dormita. Visitiamo una piccola produzione di caffè e poi Lucri va con metà gruppo a delle hot springs. Io e Manuela restiamo al campeggio e passeggeremo tra le case del villaggio.

Il campeggio della seconda notte
Tostatura artigianale del caffè

Aguas Calientes

Dato il sentiero estremamente fangoso e la mancanza di scarpe adatte, Manuela prende il minibus che trasporta i bagagli fino alla sosta pranzo, la coppia di americani fanno la stessa scelta. Io, Lucri, gli svizzeri, la ragazza libanese e la guida facciamo la tappa completa a piedi fino a Aguas Calientes. Alla fine, percorrerò il più brutto sentiero della mia vita, 4-5 ore di fango su pendii ripidissimi senza nemmeno il gusto di poter vedere Machu Picchu in lontananza.

Fango e…
Pioggia

La giornata è terribile, piove fino alla sosta pranzo dove ritroveremo Manuela e gli americani. Quando il sentiero entra nel bosco comincia il fango, dopo circa 7-800 metri arriviamo in cima. Si potrebbe vedere Machu Pichu, ma siamo immersi nelle nuvole. Discesa ripida fino a Aobamba su un sentiero estremamente scivoloso.

Il riposo dei guerrieri

Tutto il gruppo riunito, ricominciamo la discesa per arrivare dopo qualche chilometro a Hidroelectrica, posto in cui arriva una condotta forzata ed inizia un sentiero piatto (cartello 10 km per A. C. ma saranno più di 12).

La stazione di Hidroelectrica

Passiamo dalla stazione del treno, ma non ci saliremo, per noi è previsto camminare fino a Aguas Calientes in parte alle rotaie.

Verso Aguas Calientes

Naturalmente, il nostro hotel è dalla parte opposta del villaggio, per il piacere di fare ancora qualche passo sotto la pioggia. Cena in un bel ristorante per festeggiare la fine del trekking e tutti a nanna. A.C. è un villaggio che vive solo sul turismo al Machu Pichu: hotel, negozi di souvenir, ristoranti.

Machu Pichu – Cusco

Solita sveglia prestissimo e pulmino per Machu Picchu. Giornata serena, cielo azzurrissimo, bellissima la visita grazie anche alle spiegazioni di Freddy e alle poche persone tra le rovine sotto la prima giornata di sole; scendiamo tutti in bus, nessuno ha voglia di farsi altri gradini bagnati.

Machu Picchu

Inutile scrivere su Machu Picchu, ho sentito parlare di gente che non ci va (anche se è in viaggio in Perù) perché “troppo turistico”, perché “sono solo pietre”, commentare queste parole è inutile.

Machu Picchu
La nostra fortuna è stata di avere una grande guida che sbattendoci giù dal letto alle 4 di mattina ci ha fatto evitare la ressa da stadio tra le rovine.

Dobbiamo aspettare il treno per Ollantaytambo e Manuela inizia a stare molto male, anche lei nausea sicuramente causa cibo.
Dopo il treno, bus dell’agenzia fino a Cusco, poi trasbordo per minivan che possa passare dalle viette della città. Siamo nuovamente all’Home Garden. Appena arrivati Manuela a letto, io e Lucri a farci una pizza.

Di ritorno in città a Cusco, cerchiamo un giro per domani ed il trasferimento in bus per Puno. Con una piccola agenzia acquistiamo la visita di una giornata a Maras e Moray. Poi troviamo un eccellente soluzione per completare il nostro viaggio con la società Peru Hop (https://www.peruhop.com/), che offre dei pass per i trasferimenti tra le grandi località turistiche con autobus sicuri, facendo anche il servizio navetta tra gli hotel e la stazione degli autobus.

Moray e Salineras Maras

Giro di mezza giornata ammirando magnifici paesaggi con ritorno a Cusco nel pomeriggio. Moray è un sito archeologico con una specie di arena a cerchi concentrici che veniva usata per l’agricoltura nel periodo Inca.

Moray

Passiamo quindi alle salineras Maras , un bel sito con centinaia di vasche per la produzione del sale.

Salineras Maras

La regione di Cusco ci lascerà un indimenticabile ricordo e speriamo di poterci ritornare… chissà magari in bicicletta.

Puno e lago Titicaca

Arriviamo a Puno verso le 4:30 di mattina, e dopo una lunghissima attesa al freddo, veniamo accompagnati all’Hostal Lucky House per la colazione, da qui una navetta ci porta al lago. Circa 30’ di navigazione per arrivare alle famose isole flottanti degli Uros, oramai diventate una trappola acchiappa turisti. Qui assistiamo alla solita presentazione sulle loro abitudini di vita.

Ripartenza in barca per l’isola Taquile, altra scenografia per turisti, ma più istruttiva sulla tradizione di lavorare a maglia praticata da uomini e donne, pranzo e ritorno in hotel per aspettare il bus verso Arequipa. Con il tramonto passiamo dal caldo al gelo e la cosa che ci fa sorridere è che oltre a non esserci il riscaldamento da nessuna parte, qui lasciano sempre le porte aperte… A parte gli spettacolini troppo per turisti, giustificabili se pensiamo che è una risorsa economica importante per queste popolazioni, bisogna dire che il lago Titicaca è molto affascinante.

Arequipa

Arriviamo al B&B Los Andes di Arequipa, facciamo il check-in svegliando la guardia notturna e ci buttiamo in branda. Io dormo fino alle 9, Manu fino alle 10 e Lucri che non era stata molto bene durante il viaggio, rimane a letto tutto il giorno. Dall’ inizio del viaggio, a turno abbiamo avuto tutti e tre il nostro momento di KO per poi risorgere in 24ore. Io e Manu usciamo in tarda mattinata, andiamo in un paio di agenzie per prenotare i prossimi giri. L’idea sarebbe di fare il vulcano Chachani ed un giro al Colca Canyon. La migliore in termini di organizzazione risulta essere la Colca Trek (http://www.colcatrek.com.pe/), il prezzo è alto, ma ci ispirano fiducia e non ce ne pentiremo, riceveremo un servizio 5 stelle. Io e Manu ceniamo al Fuego de San Antonio con un’ottima steak e un lomo.
Oggi una giornata di relax per migliorare l’acclimatamento. Giriamo in città fino al mirador di Yanura, passando prima dal Monasterio de Santa Catalina un vecchio monastero di clausura dall’architettura e storia molto interessanti.


Da Yanaura andiamo a Carmen Alto per ammirare da lontano il vulcano El Misti. Sosta in un bel caffè Moretti con abbuffata di dolci, ritorno al mirador di Yanaura per il tramonto. E visto che non avevamo camminato abbastanza usciamo per la cena in un ristorante vicino a Plaza de Armas, la cucina peruviana è divina ed apprezziamo sempre tutti ciò che ci troviamo nel piatto.

Colca Canyon

Dopo una seconda giornata a zonzo per la bella città di Arequipa, alle 7 di mattina passano a prenderci per andare alla gita di due giorni nel Colca Canyon. La strada costeggia il Chachani e sale fino a 4.900m. Sosta su un altopiano in cui pascolano decine di vigogne. In lontananza 7 vulcani di cui uno in attività con un pennacchio.

Vulcani verso il Colca

Breve escursione in una zona di conformazioni rocciose simili alla Cappadocia, il Bosque de Piedras de Puruña. Passiamo da Chivay, piccola sosta fuori da una chiesa e poi continuiamo fino al lodge proprietà dell’agenzia. Un ottimo albergo, in una posizione fantastica con camere vista  canyon verso il quale faremo una camminata per ammirare il tramonto. Peccato che faccia molto freddo appena calato il sole, una costante a queste quote.

Bosque de Piedras de Puruña

Il giorno successivo, partenza alle 7 in  direzione di un piccolo mirador prima del più turistico Mirador Cruz del Condor e vediamo i primi condor. A piedi in circa mezz’ora raggiungiamo l’altro mirador più famoso da dove si riescono a vedere una decina di uccelli, un vero spettacolo, dei maestri a sfruttare le correnti d’aria.


Prendiamo le biciclette e scendiamo per 13 km su una stupenda strada fino a Cabanaconde, risaliamo sul nostro bus per tornare al lodge. Pranzo e ritorno a Arequipa verso sera. Lasciamo gli zaini in camera e partiamo per confermare la partenza per il Chachani che è programmata per le 23 di questa notte! Abbiamo poche ore per pisolare, ma siamo così eccitati che sarà missione quasi impossibile.

Chachani (6.075 m)

Dopo quasi tre ore di fuoristrada, in parte sulla strada percorsa per andare verso il Colca ed in parte su uno sterrato che non finiva più, arriviamo al campo 1 verso le 2, caffè ed altro sotto una tenda poi si comincia a salire, la temperatura è di -17°. Superiamo il campo 2 dove vediamo 3 piccole tende utilizzate da alcune agenzie per i clienti che vogliono fare la salita più tranquillamente.


Dopo 3 ore di marcia, Lucri è in crisi per il freddo; Garry, la nostra guida, riesce a confortarla con del caffè caldo e si ricomincia a salire. Purtroppo a 5.930 m è il mio momento di crisi, durante l’ultimo quarto d’ora mi devo fermare a recuperare fiato ogni 3 passi. Per non rovinare la salita alle due donne di casa, che continuano in scioltezza ed arrivano in vetta, io le aspetterò a poco meno di 150 m dall’obiettivo. Lucri e Manu sono entusiaste per essere riuscite nell’impresa, la cima io la vedrò solamente nelle loro foto. Il ritorno è in buona parte in scivolata lungo i pendii sabbiosi più ripidi. Alla fine ci ritroveremo completamente ricoperti di polvere grigiastra. Al campo 1 ritroviamo il ragazzo che ci aveva preparato il caffè questa notte, ci accoglie con un grande sorriso e ci offre gratuitamente gli avanzi del pasto che aveva cucinato ad un gruppo di tedeschi, incredibile cosa queste persone riescono a cucinare a queste altitudini, divoriamo tutto. I tedeschi pagano e gli italiani mangiano.

La vetta del Volcano Chachani 6.075 m

Ritornati in albergo lungo un’altra strada, sterrata, infinita ed orribile, dobbiamo preparare le valigie perché domani si parte prestissimo. Che bella faticata!

Nazca – Huacachina

Il pick-up dovrebbe essere alle 5:15/5:45 ma Peru Hop arriva con mezzora di ritardo. Sosta a Chala per ritirare il pranzo (ottimo pesce) che mangeremo sul bus. Continuiamo fino a Nazca.

Le linee di Nazca

A causa della partenza in ritardo arriviamo alle 17:45 saliamo sulla torre d’osservazione da dove possiamo vedere qualche disegno. Belli, ma prendere l’aereo non ne sarebbe valso il prezzo.
Arriviamo a Huacacina verso le 20, alloggiamo all’Hospedaje Claudia, oggi ci siamo fatti quasi 14 ore di bus.

Il deserto di Huacachina
Dune buggy

Paracas

Buona colazione e poi appuntamento all’hotel dove ci hanno lasciati ieri sera e dove lasceremo gli zaini oggi. La mattina visita alla distilleria Nietto, degustazione di 4-5 bicchierini di pisco naturale e di creme varie con pisco. Pranzo al loro ristorante e ritorno.
Alle 15:30 Lucri parte in dune buggy nel deserto per provare il sand board. Io e Manu saliamo sulla duna alta 120 m dietro l’oasi di Huacachina. Partenza alle 18:30 per Paracas e notte all’Hostal Buganvilia.
Giretto di un paio di ore in una riserva marina vicina alla città. Scogliera, deserto e bel paesaggio, ma niente di speciale, le Islas Ballestas oggi sono chiuse, la marina considera pericoloso il mare. Ritorniamo a Paracas e tiriamo a sera.

Paracas

Ancora chiuse le Ballestas, ci permettono di visitare la Isla Blanca, un altro grande scoglio con qualche leone marino, pinguini, cormorani, pellicani ed altro.

Isla Blanca

Mezzogiorno a pranzo sulla strada principale in un caffè che offre ottime torte e passeggiata di 7-8 km dopo il pisolino nella camera che il nostro hostal ci ha lasciato gentilmente a disposizione. Alle 20 si parte per Lima con arrivo alle 23:30 puntuali, accompagnamento di ogni turista al proprio albergo con numeri da circo del bus per passare in certe viette del centro.

Lima

Colazione cheap ed in ritardo, poca pressione dell’ acqua nella doccia, ma abbiamo ritrovato le bici in garage! Cominciano i preparativi per le partenze: Lucri verso il Canada e noi verso la Peru Great Divide. Lunga camminata fino a Plaza des Armas, molto bella e piena di polizia. Oltre al municipio c’è anche il consiglio dei ministri. Dietro uno dei palazzi c’è un buco in cui vendono dei magnifici churros alla crema. Dopo aver chiesto alla polizia se nel tardo pomeriggio fosse sicuro rientrare a piedi nel nostro quartiere Miraflores, ci prendiamo un taxi.
Domani abbiamo ancora due o tre posti da visitare per tirare a sera, poi iniziamo a preparare le bici e lo zaino della princess che rientra a casa. Per lei le vacanze sono finite.

Tentativo alla Peru Great Divide

Alle 3:30 abbiamo portato Lucri in aeroporto, ritornati in hotel andiamo a dormire ancora per un po’, da domani comincia la parte difficile del viaggio.

San Mateo de Huanchor

Partenza ore 10, sono 100 km ma ci metteremo 4 ore in auto. La Carretera Central è orribile e per uscire da Lima si va a passo d’uomo, poi la strada diventa stretta con gente che supera in curva e fa fermare quelli del lato opposto. Arrivati a San Mateo dormiamo all’Hospedaje Las Brisas che fa anche servizio ristorante, un bell’alberghetto molto frequentato.

Las Brisas

Per domani abbiamo chiesto un taxi che ci porterà all’inizio della nostra strada, vogliamo evitare di pedalare nei due tunnel data la pazzia degli automobilisti peruviani.

Yuracmayo (22 km – 4.300 m)

Io ho dormito male, ma tutto passa con un paio di pastiglie, il taxi che ci porta a Rio Blanco (3.500 m) arriva con molto anticipo e siamo rapidamente a destinazione. Forse le bici sono troppo cariche di cibo, forse la strada è troppo ripida o forse noi siamo spompati, il risultato è che facciamo molta strada spingendo, invece di pedalare. Dopo il buon acclimatamento di Cusco e Chachani, abbiamo perso molto restando a livello del mare.

Verso Yuracmayo

Yuracmayo non è altro che una serie di casette abbandonate dopo la costruzione della diga. L’hostal in cui dormiremo è un buco di bodega gestita da una vecchia zia, uno dei due soli abitanti rimasti. C’è traffico di gente che si ferma a comperare cibo e parlare con lei. La nostra stanza è dietro la bodega: un letto matrimoniale e due singoli ben incelofanati. Su uno dei due letti 4-5 peli di pecora, la signora ci dà due coperte (no comment sulla pulizia…) e due cuscini che noi ci guardiamo bene di utilizzare.

La nostra stanza di Yuracmayo

Alle 17:30 comincio a scaldare la cena che sarà di noodles al pollo. È la prima volta che proviamo il nostro fornellino a benzina e siamo contentissimi dell’acquisto. Domattina dovremo andarcene alle 6, perché la proprietaria scenderà a valle, ma non è un problema visto che la tappa sarà lunga con un passo a quasi 5000 m.

Ritorno a Rio Blanco (29 km)

Spegniamo la luce verso le 20, ma non riesco a dormire dato che sto male tutta la notte. Partiamo all’ora prevista anche se ho sempre una forte nausea. Vicino alla diga ci sono 3-4 tornanti ripidi, poi una fattoria, arriviamo a 4.500 m, io continuo a non star bene e decidiamo di tornare a valle.

Peru Great Divide – Vecchio Cavallo 1 a 0, ma ci riproveremo

Ci fermiamo alla Piscigranja el pez dorato, dove passiamo la notte in tenda. Il giorno successivo io continuo a non star bene, decidiamo di abbandonare il progetto e rientrare a Lima.

Note finali

Il Perù è un paese magnifico, con bella gente simpatica e calorosa. I luoghi visitati sono fantastici, uno più bello dell’altro.
Purtroppo, abbiamo solo avuto un piccolissimo assaggio della Peru Great Divide, ma queste montagne ci hanno obbligato a rimettere in programma un nuovo tentativo e sicuramente di ritorno molto presto!