USA East Coast – 2

7 aprile – Hollywood, FL

Dopo una abbondante colazione in albergo, con l’addetta al servizio che parlava solo in spagnolo, si parte verso Miami Beach. Inizialmente pedaliamo sul Dade Trail che corre vicino ad una strada preferenziale per gli autobus. La lingua che sentiamo parlare agli incroci è sempre lo spagnolo, come anche in spagnolo sono le pubblicità sui cartelloni a bordo strada. Piccola considerazione su chi vorrebbe rispedire a casa tutti i latini, ma chi pulirebbe le case, le camere degli alberghi, chi taglierebbe l’erba o raccoglierebbe le famose arance della Florida?

Welcome to Miami

Arriviamo ai grattacieli di Miami, oggi è domenica e non c’è traffico, possiamo quindi goderci il paesaggio urbano e pedalare con il naso all’ in sù per osservare l’architettura di questa città dove tutto è a dismisura.

L’ architettura è carina e ricercata, ma se non ci fosse l’accesso al mare anche Miami sarebbe simile ad altre città USA. Dopo aver attraversato l’ennesimo ponte con vista su file di immensi e lussuosissimi yacht ci ritroviamo a Miami Beach. Per km zigzaghiamo tra bici e pedoni sul sentiero perfettamente pavimentato lungo la spiaggia. Qui non si sente più parlare lo spagnolo ma spesso l’italiano. Perché ci domandiamo? Ovvio! Perché venire qui è trendy, ci viene anche il Fedez…

Le spiagge di Miami Beach

Le Ferrari, Maserati, Rolls Royce e Bentley si sprecano, come anche l’esposizione di chirurgie estetiche non sempre discrete e della pacchianeria all’ennesima potenza. Noi invece, dopo essere passati sotto una, due, tre Trump Tower, giriamo a sinistra ed arriviamo da Jeff il nostro primo Warm Showers. Jeff affitta le camere di casa sua e dorme in una tenda in giardino. Cena italiana preparata dalla mia dolce metà, grandi ciacole di viaggio e questa sera dormiremo nel suo capanno adibito a sala musicale e garage per bici. Niente cinque stelle per noi ma un incontro che solo chi viaggia come noi può fare. Grazie Jeff, speriamo che le nostre strade si incrocino ancora e che tu possa continuare a vivere nel modo che preferisci. Sei una persona unica.

Jeff

8 aprile – Lake Worth, FL

Dopo un’ottima notte si riparte verso quella che sarà la nostra seconda destinazione Warm Showers: Lake Worth.

La giornata comincia con dei giri poco interessanti per evitare l’aeroporto di Fort Lauderdale e poi si arriva in una Rimini con dei casermoni stile HLM della periferia Parigina. La situazione però cambia velocemente con il riapparire sulla strada delle esclusive supercar. Scopriamo che il nostro Palladio aveva lavorato anche in Florida, passiamo in parte a ville con colonne doriche, con stili da Via col vento, neo-classiche o neo-kitsch. L’elogio all’opulenza e, spesso, al cattivo gusto, la perfezione dei giardini ci affascinano quanto ci fanno sorridere le parti di finta erba a bordo strada.

Arriviamo a casa di Jean-Marc, un belga che vive qui da una trentina di anni. Ex-triatleta, gestore di appartamenti, manager IT, inventore di gadget da corsa (Fitly) e di curiosissimi estintori personalizzati, geniale! Oltre ad offrirci una comoda notte in casa, con sorpresa ci viene anche preparata una eccellente cena a cui seguirà un’abbondante colazione. Senza dimenticare la piacevole conversazione che ci ha fatto andare a dormire a ore non consone per dei cicloviaggiatori affaticati.

9 aprile – Stuart, FL

Lasciato anche il nostro premuroso ospite, oggi è la volta delle ville di West Palm Beach e poi di Jupiter Island, ancora più ricche di quelle di ieri e del passaggio davanti all’ingresso di Mar-a-Lago. Girando l’occhio verso una immensa proprietà rosa dove sventola un’ altrettanto immensa bandiera americana ci diciamo che è la classica pacchianata, e solo dopo pochi kilometri durante una sosta ci viene in mente che JM ci aveva detto che saremmo passati davanti alla casa di Donny proprio oggi. Indovina che cosa era la casa kitsch? Mar-a-Lago!

Non ragioniamo di lor, ma guarda e passa, diceva qualcuno. Noi ci facciamo la pausa pranzo vicino ad una bella spiaggia, peccato non poter rinfrescarci tuffandosi in acqua, da quando siamo partiti sventola sempre bandiera rossa. Riusciamo anche ad incontrare i nostri amici di Québec, Louise e Paul, che sono qui in vacanza. Un bel modo per terminare una bella giornata.

Pausa pranzo all’ombra

Negli ultimi due giorni abbiamo pedalato lungo le spiagge e i quartieri più esclusivi della Florida, il panorama? Bellino, ma facendo il verso ad un vecchio ritornello che sentivamo ogni volta che obbligavamo nostra figlia “la Princess” a camminare nei boschi vicino a casa (betulle e abeti, abeti e betulle… Rocce) qui potremmo dire: palme e sabbia, sabbia e palme… Bentley! Per i nostri gusti, niente a che vedere con le spiagge ben più selvagge della California.

10 aprile – Melbourne, FL

Risveglio con un bel vento sostenuto e finalmente da dietro, la gioia massima per ogni ciclista.

Pellicano

Raggiungeremo la destinazione di oggi dopo 126 km a 23 kmh di media. Le gambe vanno bene, le chiappe molto male…e lo sguardo sempre girato a destra verso le spiagge e l’oceano. Si segue sempre la strada A1A che passa sulla serie di isole parallele alla terra ferma, l’unico dislivello sono il su e giù dei ponti.

Bellezze in spiaggia

Panorama simile a quello dei giorni passati.

11 aprile – Titusville

Oggi richiedo una tappa corta, sono diversi giorni che pedaliamo, sono un po’ stanco e nel pomeriggio Windy prevede un temporale (che in effetti accadrà).

Anche oggi il canale che ci divide dall’ oceano è un susseguirsi di belle case, alcune moderne altre storiche, ognuna con il suo molo privato. Essendo però meno sontuose di quelle dei giorni precedenti, fuori a tagliare l’erba, meno verde e  non perfetta, non ci sono numerosi operai ma il proprietario.

Tappa non molto entusiasmante, capita sempre in un lungo viaggio, non lamentiamoci.

13 aprile – Port Orange

Due anni fa avevamo dormito in un campeggio di questa cittadina, quest’anno sarà a casa di Stephen, un altro Warm Showers. Quando lo contattiamo ci risponde che arriverà dopo di noi, ma che la porta di casa sarà aperta, le lenzuola cambiate ed il frigo pieno. Fate come a casa vostra.

Ed in effetti così sarà, bisogna dire che la fiducia di certe persone è notevole. Peccato che il mondo non sia così ovunque, si vivrebbe meglio e con più rispetto.

Ciclisticamente gli 80 km di oggi sono stati i migliori dall’inizio del viaggio, tre quarti della giornata li abbiamo passati su una ciclabile utilizzata in parte anche due anni fa all’inizio del nostro Southern Tier. Panorama monotono, ma molti incontri “animaleschi” e lontani dal brusio del traffico.

Lascia un commento