USA East Coast – 4

20 aprile – Charleston

Dopo un pomeriggio di riposo ed una notte in un buon letto, si riparte per un centinaio di km, praticamente sempre sulla US-17. Ci avevano detto che era trafficata, ma non c’è alternativa. In effetti la giornata non sarà piacevole, per il traffico o per il nulla?

La US-17, un corridoio di asfalto e niente altro

Una ventina di chilometri con poco traffico, poi altri 20, 30, 40 con molto traffico. Superiamo un pickup della manutenzione strade, un ragazzo ci urla: Attenti al traffico… e agli alligatori.  Sarà la solita battuta per i turisti, ma dopo qualche chilometro passiamo accanto ad un piccolo alligatore di una sessantina di centimetri spiaccicato da un’auto, troppo pericoloso fermarsi a fotografarlo, dovete crederci sulla parola. Stiamo pedalando a fianco di immense paludi, quindi speriamo non ne escano altri.

Arriviamo a Charleston e ci dirigiamo alla marina, il nostro cortese ospite è un ingegnere originario della città di Québec che da anni ha deciso di abbandonare il Canada e adesso vive sulla sua barca a vela di 15 metri. Discutendo del più e del meno con lui, scopriamo un’altra chicca sulla cultura media degli statunitensi. Il nostro top fino ad oggi era un’intervista fatta a degli studenti di Harvard che non sapevano quale fosse la capitale del Canada. Quando un vicino di casa ha saputo da dove veniva, ha chiesto a Patrick se il Canada fosse a Nord o a Sud… per fortuna che gli USA sono un paese con solo 2 confini…no comment.

Una tipica single house di Charleston, SC

Usciamo a cena facendo una lunga passeggiata nel centro storico con Patrick che ci fa da guida turistica nella holy city.

21 aprile – Georgetown, SC

Dopo aver passato la notte cullati nella cabina della barca, ci svegliamo con un bel cielo grigio che ci preannuncia una giornata umida. Riattraversiamo il centro storico di Charleston con le belle case dall’architettura e colori particolari, prima di affrontare una bella salita sul ponte Arthur Ravenel dal quale possiamo ammirare la penisola della città. Una deviazione in un quartiere residenziale ci fa evitare il traffico della US-17 per una ventina di chilometri e poi con un leggero vento contrario e la pioggia arriviamo a a Georgetown dopo 112 km.

Arthur Ravenel Jr. Bridge

Qualche riflessione sulle strade della Carolina del Sud: si vedono quasi più chiese che stazioni di servizio (…God, Country, Guns…), le strade sono molto poco bike friendly, il poco rispetto per l’attuale presidente Biden sempre preso in giro nei numerosi cartelli pubblicitari pro Trump, come un furgone decorato con una grande foto di Biden vicino a quella di un teschio.

22 aprile – Myrtle Beach

È piovuto tutta la notte e questa mattina usciamo dalla camera con 14°, c’è chi si mette i pantaloni lunghi, ma entrambi partiamo con la giacca antivento.

Pubblicità politica USA ovunque

Dopo aver superato un ponte cercando di restare in piedi a causa di un vento di intensità patagonica, procediamo sulla US-17 Business, spesso su piste ciclabili e su strade residenziali, una giornata tranquilla dopo molto tempo malgrado il vento contrario. Pausa pranzo sulla spiaggia con power-nap (una pennichella in italiano antico) e poi ci dirigiamo verso Myrtle Beach a casa della premurosa famiglia che ci ospiterà questa sera. Il bel quartiere residenziale in cui vivono ha tutti nomi di vie di località italiane. Loro vivono in Lazio, siamo passati da Montalcino, Lombardia, Viareggio, Tuscany, Grosseto…ci sentiamo a casa!

C’è sempre qualche *** che approfitta degli indifesi che dormono
Surfside Beach

23 aprile – Shallotte, NC

Bella serata a casa di Zander e Kai, una coppia adorabile che ci ospita con Archie, il loro bimbo di 18 mesi e 2 bei gattoni. Cena preparata da Manu e un bottiglia di vino Malbec da bere in compagnia. Riceviamo nuovi punti di vista sulla vita e la politica in USA e nel resto del mondo, parliamo di figli e figlie.

Abitanti di Myrtle Beach

Oggi i chilometri non sono molti, la prima trentina sono pedalati in quartieri residenziali, quasi tutti costruiti su vecchi terreni da golf (sport molto praticato da queste parti), poi qualche chilometro sulla solita highway 17 per biforcare su strade secondarie che attraversano varie località com il nome “…Beach“, ma non vedremo mai l’oceano, solo tanti laghetti ed il conosciuto canale Intracoastal Waterway.

Siamo al supermercato e stiamo mettendo la spesa nelle borse, l’addetto ai carrelli ci chiede se stiamo facendo un lungo viaggio e vuole dettagli sul percorso. Ad ogni frase esclama “Siete fantastici”, poi, come se fosse un’ evidenza, ci chiede se siamo armati e rispondendogli negativamente, ci dice di stare attenti perché “…gli americani sono pazzi…io oggi non ho la mia arma perché sono al lavoro, ma quando viaggio porto sempre la mia P38 o la calibro 9”. Comunque, Stay safe e…Amen!

Ed oggi siamo entrati in North Carolina.

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